martedì 11 maggio 2010

Happening musica e cinema




Sabato 8 maggio si è svolta, nel nuovo spazio allestito dal Teatro Finestra in via Pontina Km. 46,600 (ex stabilimento Acqua Claudia), una manifestazione artistica abbastanza insolita per la città di Aprilia: un "happening" musical-cinematografico a cui hanno collaborato l'Università Popolare di Aprilia, l'Associazione Culturale "Liberi Cantores" e la Compagnia Teatro Finestra. Tutto si deve ad un'idea dell'Ing. Pio Mimmo, corista dei "Liberi Cantores" ma anche assiduo frequentatore del Cineforum curato dall'Avv. Riccardo D'Agostino presso l'Istituto Comprensivo "G. Pascoli" per conto dell'Università Popolare di Aprilia.
Il programma si è articolato in tre tempi: dapprima l'esibizione del Coro Polifonico "Liberi Cantores", poi la proiezione del film "L'Arpa Birmana", preceduta da una breve presentazione dell'Avv. Riccardo D'Agostino, e infine l'intervento dell'arpista Katia Catarci. Gli interventi musicali hanno preso spunto dal film e tutto è parso perfettamente legato e consequenziale. E' quindi necessario parlare un po' di questa pellicola che è stata il fulcro di tutta la serata.
Si tratta di un film giapponese del 1956 (regia di Kon Ichikawa) universalmente considerato un emblema del pacifismo nonché un capolavoro indiscusso. Il protagonista è un soldato ed arpista giapponese che, al termine della guerra (Birmania 1945), salvatosi per miracolo, decide di non tornare in patria e, dopo aver indossato i panni di un monaco buddista, di girare per il paese in cui ha combattuto con lo scopo di dare sepoltura alle migliaia di vittime che ne sono rimaste prive. Durante il racconto si comprende la funzione importantissima della musica: grazie ad essa - partecipando al canto corale - i soldati rafforzano il legame che li unisce e comunicano fra loro; inoltre, col suo aiuto, riescono a lenire i drammi del conflitto cui devono assistere. Le melodie sono struggenti e il suono cristallino dell'arpa trasmette quelle sensazioni di armonia che contrastano con la desolazione imperante anche a guerra finita (G.Romagna, MyMovies.it).
Il Coro dei "Liberi Cantores" - diretto dal M° Rita Nuti - ha introdotto l'argomento (per così dire) rappresentando un esempio di gruppo corale unito, pur nella diversità delle singole voci. La proiezione del film ha continuato a sviluppare il concetto "con altri mezzi" e - dulcis in fundo - l'arpista Katia Catarci, col suo magico strumento, ha offerto al pubblico una scelta di brani di musica celtica e rinascimentale ma, prima di tutto, ha eseguito il tema principale del film, il "Coro della pace" (Home sweet home) che venne composto dall'inglese sir Henry Rowley Bishop, su libretto dell'americano John Howard Payne. Bishop fu il primo musicista inglese ad essere nominato nobile, su iniziativa della regina Victoria che aveva molto amato questa canzone.
Al termine c'è stato un breve rinfresco a buffet offerto dai "Liberi Cantores". Insomma, una bella serata e sopratutto una buona idea che si spera possa essere replicata.
(s.m.)

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